Mattinata estiva in giro per un mercatino vintage.
Si dice che nulla accade per caso, così è stato per me quando ho incrociato lo sguardo di Stella mentre condividevamo la stessa passione per i centrini. Abbiamo ricercato insieme i più belli, scoprendo di avere in comune qualcosa di speciale. Lei mi ha chiesto cosa facessi con tutti quei centrini. Io le ho risposto: “Creo!” Con mia sorpresa lei mie rispose: “Si vede che sei un'artista!” Io felice ed incuriosita le risposi: “Da cosa lo nota signora?” Lei disse semplicemente che lo notava dal mio estro nel modo di vestire e di osservare. Dopo questo scambio di parole e dopo avermi dato un consiglio su uno splendido giubbottino in lana, tutto è nato spontaneo. Ci siamo presentati e Stella mi ha confidato la sua passione per l'arte e che anche lei era un'artista! Io creo cappelli con buste di plastica, metto in testa le buste riciclate! Io sorpresa e incuriosita, ma un po' turbata dalla sua risposta, le chiesi maggiori informazioni. Lei mi rispose di getto: “Vuoi venire a casa per un caffè? Non è molto lontano. Ti mostro le mie creazioni!” Mia mamma mi ha sempre insegnato a non accettare nulla dagli sconosciuti a non fidarmi di nessuno, ma l'istinto mi diceva che c'era qualcosa di magico in quell'incontro. Le ho risposto: “Certo! Perché no?! Abbiamo camminato un bel po' prima di arrivare a casa sua (con i tacchi non era poi così tanto vicino!) Nel tragitto mi ha raccontato parte della sua storia e come l'arte possa guarire anche le ferite più profonde e fungere da medicina naturale, per persone come lei che vivono di arte. Non so dire perché mi trovassi così in sintonia ad ascoltarla, ma sicuramente, nonostante la differenza di età (quasi il doppio dei miei anni), eravamo inspiegabilmente sulla stessa lunghezza d'onda. Arrivata a casa sua mi ha mostrato le sue creazioni e da dove è nata la sua idea. Stella, ecologista convinta, mentre era in riva al mare, iniziò a raccogliere le buste di plastica abbandonate sulla spiaggia. Da sarta e ricamatrice modello ha pensato di giocare con le buste di plastica colorate, creando con l'uso dell' uncinetto, meravigliosi cappelli e borse fatti a mano. Riciclo creativo l'ha chiamato. Ci vogliono 100 anni per smaltire un sacchetto di plastica, mi ha detto! Effettivamente perché non creare dei pezzi unici, riciclando la plastica non più utilizzata. Ha fatto del bene alla natura e ha ideato dei pezzi praticamente indistruttibili e resistenti all'acqua, che temono solo fonti di calore. E' un lavoro impegnativo il suo, che richiede anche tre giorni di lavoro per pezzo, ma viene ripagato dalla gioia negli occhi di chi li indossa. Oltre ad amare la sua idea ho conosciuto una persona splendida, che mi ha regalato nuovi spunti artistici e sono certa che nascerà un'ottima collaborazione! Questi sono momenti non programmati, unici e che vale la pena di vivere, perché il tempo non é mai sprecato e nulla accade per caso! L'arte é intorno a noi, bisogna solo scoprirla! Grazie Stella!
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AUTOREGiulia Cavaliere
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Dicembre 2018
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